Questo contributo descrive gli ultimi manufatti litici rinvenuti mediante più prospezioni di superficie in diverse località del Monte Baldo settentrionale. I materiali si presentano costantemente patinati, a conferma della lunga permanenza in paleosuoli ormai parzialmente scomparsi. L’insieme litico mostra le caratteristiche tecno-tipologiche tipiche del Paleolitico medio e alcune somiglianze con le modalità di scheggiatura delineate nell’analisi dei manufatti musteriani rinvenuti precedentemente sul Monte Baldo: sfruttamento di risorse litiche locali, utilizzo esclusivo del metodo di scheggiatura Levallois, prevalenza della modalità unidirezionale e presenza di un numero esiguo di nuclei. I manufatti ritoccati sono rappresentati da 9 raschiatoi integri e 3 frammentati, 2 punte e 4 pezzi di incerta attribuzione. Dal momento che i luoghi di rinvenimento dei materiali si trovano vicino ad alcune fonti di approvvigionamento, sembra probabile che la frequentazione di quei siti fosse connessa allo sfruttamento della selce locale. La mancanza di analisi pedostratigrafiche non permette però di approfondire gli aspetti legati alla cronologia e al contesto paleoambientale di queste occupazioni antropiche.
Dalmeri, G.; Duches, R.; Rosà, V. (2008). Nuovi ritrovamenti del Paleolitico medio sul Monte Baldo settentrionale., 43: 5-11.
Nuovi ritrovamenti del Paleolitico medio sul Monte Baldo settentrionale
DALMERI, GIAMPAOLO;DUCHES, ROSSELLA;
2008-01-01
Abstract
Questo contributo descrive gli ultimi manufatti litici rinvenuti mediante più prospezioni di superficie in diverse località del Monte Baldo settentrionale. I materiali si presentano costantemente patinati, a conferma della lunga permanenza in paleosuoli ormai parzialmente scomparsi. L’insieme litico mostra le caratteristiche tecno-tipologiche tipiche del Paleolitico medio e alcune somiglianze con le modalità di scheggiatura delineate nell’analisi dei manufatti musteriani rinvenuti precedentemente sul Monte Baldo: sfruttamento di risorse litiche locali, utilizzo esclusivo del metodo di scheggiatura Levallois, prevalenza della modalità unidirezionale e presenza di un numero esiguo di nuclei. I manufatti ritoccati sono rappresentati da 9 raschiatoi integri e 3 frammentati, 2 punte e 4 pezzi di incerta attribuzione. Dal momento che i luoghi di rinvenimento dei materiali si trovano vicino ad alcune fonti di approvvigionamento, sembra probabile che la frequentazione di quei siti fosse connessa allo sfruttamento della selce locale. La mancanza di analisi pedostratigrafiche non permette però di approfondire gli aspetti legati alla cronologia e al contesto paleoambientale di queste occupazioni antropiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.