Il Riparo Dalmeri è localizzato a 1.240 m s.l.m. sul margine settentrionale della Piana della Marcesina (Grigno - Altopiano dei Sette Comuni - Trentino). A partire dal 1991, gli scavi stratigrafici, condotti dal Museo Tridentino di Scienze Naturali, hanno messo in luce una sequenza di livelli antropici, attribuiti all’Epigravettiano recente. La ricerca interdisciplinare ha permesso di ricostruire parte dell’organizzazione spaziale del sito e le modalità di sfruttamento delle risorse dell’ambiente montano da parte dei cacciatori-raccoglitori epigravettiani. Nei livelli antropici possono essere distinti due momenti insediativi principali. Il primo, datato tramite carbonio 14 attorno a 13.200 anni cal BP, rappresenta la più antica fase di occupazione umana (US 65/15a) ed è in stretta connessione con la deposizione di circa 220 pietre dipinte con ocra rossa. Il secondo, datato attorno a 13.000 cal BP, corrisponde alle paleosuperfici d’abitato 26c e 26b, che hanno conservato strutture evidenti (focolari) e latenti (struttura sub-circolare interpretata come capanna). L’ampliamento degli scavi stratigrafici verso l’area esterna durante la campagna di ricerche 2006 ha permesso di individuare e scavare due fosse, indicate con S1 e S2, in fase con la deposizione delle pietre dipinte e contenenti depositi intenzionali. I dipinti con pigmento rosso (ematite) sono stati realizzati su calcare oolitico, che costituisce il deposito di crollo precedente la fase di frequentazione umana. Il restauro delle stesse ha messo in evidenza differenti tipi di figure: zoomorfe, schematiche, antropomorfe, mani, figure composite su due facce e diversi tipi di pietre con tracce di pigmento rosso. L’analisi dimensionale delle pietre ha permesso di riconoscere una certa standardizzazione nella scelta dei supporti calcarei utilizzati. La distribuzione areale delle pietre dipinte permette di riconoscere all’interno del più antico livello di frequentazione (US 65/15a) una fascia preferenziale di concentrazione orientata secondo un’asse est-ovest e disposta a ventaglio a partire dalla zona ingresso della struttura abitativa sub-circolare. All’interno della fascia, la frequenza delle pietre dipinte non è omogenea ma mostra un forte incremento numerico in prossimità delle strutture a fossa S1 e S2. Al momento del ritrovamento gran parte delle pietre è stata rinvenuta capovolta con la faccia decorata rivolta verso il basso (75%). I dati presentati suggeriscono che nel più antico livello di occupazione del riparo è stata delimitata un’area, dove sono state svolte azioni di tipo rituale. Sebbene la complessità del rito ci sfugga, i dati finora acquisiti suggeriscono un’organizzazione degli spazi la cui intenzionalità potrà essere meglio evidenziata con il proseguimento e l’ampliamento degli scavi.

Dalmeri, G.; Cusinato, A.; Kompatscher, K.; Kompatscher Hrozny, M.; Bassetti, M.; Neri, S. (2012). Le pietre con pitture in ocra di Riparo Dalmeri (Trento). Sviluppi delle ricerche., 46 I: 31-40.

Le pietre con pitture in ocra di Riparo Dalmeri (Trento). Sviluppi delle ricerche

DALMERI, GIAMPAOLO;NERI, STEFANO
2012-01-01

Abstract

Il Riparo Dalmeri è localizzato a 1.240 m s.l.m. sul margine settentrionale della Piana della Marcesina (Grigno - Altopiano dei Sette Comuni - Trentino). A partire dal 1991, gli scavi stratigrafici, condotti dal Museo Tridentino di Scienze Naturali, hanno messo in luce una sequenza di livelli antropici, attribuiti all’Epigravettiano recente. La ricerca interdisciplinare ha permesso di ricostruire parte dell’organizzazione spaziale del sito e le modalità di sfruttamento delle risorse dell’ambiente montano da parte dei cacciatori-raccoglitori epigravettiani. Nei livelli antropici possono essere distinti due momenti insediativi principali. Il primo, datato tramite carbonio 14 attorno a 13.200 anni cal BP, rappresenta la più antica fase di occupazione umana (US 65/15a) ed è in stretta connessione con la deposizione di circa 220 pietre dipinte con ocra rossa. Il secondo, datato attorno a 13.000 cal BP, corrisponde alle paleosuperfici d’abitato 26c e 26b, che hanno conservato strutture evidenti (focolari) e latenti (struttura sub-circolare interpretata come capanna). L’ampliamento degli scavi stratigrafici verso l’area esterna durante la campagna di ricerche 2006 ha permesso di individuare e scavare due fosse, indicate con S1 e S2, in fase con la deposizione delle pietre dipinte e contenenti depositi intenzionali. I dipinti con pigmento rosso (ematite) sono stati realizzati su calcare oolitico, che costituisce il deposito di crollo precedente la fase di frequentazione umana. Il restauro delle stesse ha messo in evidenza differenti tipi di figure: zoomorfe, schematiche, antropomorfe, mani, figure composite su due facce e diversi tipi di pietre con tracce di pigmento rosso. L’analisi dimensionale delle pietre ha permesso di riconoscere una certa standardizzazione nella scelta dei supporti calcarei utilizzati. La distribuzione areale delle pietre dipinte permette di riconoscere all’interno del più antico livello di frequentazione (US 65/15a) una fascia preferenziale di concentrazione orientata secondo un’asse est-ovest e disposta a ventaglio a partire dalla zona ingresso della struttura abitativa sub-circolare. All’interno della fascia, la frequenza delle pietre dipinte non è omogenea ma mostra un forte incremento numerico in prossimità delle strutture a fossa S1 e S2. Al momento del ritrovamento gran parte delle pietre è stata rinvenuta capovolta con la faccia decorata rivolta verso il basso (75%). I dati presentati suggeriscono che nel più antico livello di occupazione del riparo è stata delimitata un’area, dove sono state svolte azioni di tipo rituale. Sebbene la complessità del rito ci sfugga, i dati finora acquisiti suggeriscono un’organizzazione degli spazi la cui intenzionalità potrà essere meglio evidenziata con il proseguimento e l’ampliamento degli scavi.
Preistoria
articolo in rivista
2012
pubblicato
46 I
31
40
No
senza Impact Factor
si
Dalmeri, G.; Cusinato, A.; Kompatscher, K.; Kompatscher Hrozny, M.; Bassetti, M.; Neri, S.
Dalmeri, G.; Cusinato, A.; Kompatscher, K.; Kompatscher Hrozny, M.; Bassetti, M.; Neri, S. (2012). Le pietre con pitture in ocra di Riparo Dalmeri (Trento). Sviluppi delle ricerche., 46 I: 31-40.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10991/136
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